La storia e le tradizioni

Le Lame di Fuori
La Riserva delle Lame essendo lontana da insediamenti abitativi è stata utilizzata per l’esercizio dell’attività venatoria che tradizionalmente si svolge nelle zone umide.
 
D’Annunzio celebrò magistralmente le lame in Alcyone: “Su le lame di Fuore, nel salso strame, ne le brune giuncaie, nell’erbe gialle, oziano a branchi le saure e baie cavalle di San Rossore”.
 
Nel Cinquecento i Medici organizzarono in una Tenuta il territorio acquisito dal Capitolo dei Canonici, destinandolo a pascolo brado e utilizzando l’area delle lame come riserva di caccia. Con i Lorena, nel 1732, iniziò il riassetto idraulico complessivo della Tenuta, comprendente anche la colmata di zone palustri, fu ripensata l’organizzazione viaria e si costruirono nuovi edifici.
 
I Savoia, nel 1862, modificarono radicalmente l’architettura degli edifici esistenti costruendone anche di nuovi, in austero stile piemontese. Con la Repubblica, la Tenuta è entrata a far parte del demanio, ed è stata quindi assegnata alla Presidenza nel 1957.
 
Nel Dicembre 1995 con una convenzione tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Regione se ne affida la gestione all’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli; nel 2000 è stato sancito legalmente il passaggio definitivo alla Regione Toscana.