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Gli invertebrati concorrono in maniera decisiva a rendere straordinariamente elevata la diversità biologica delle zone umide.
Alle piccole o addirittura microscopiche dimensioni della maggior parte dei gruppi, fa riscontro un ruolo sotto il profilo ecologico di primaria importanza, in quanto essi costituiscono i primi anelli delle catene trofiche e sono fondamentali nei processi di decomposizione dei detriti organici.
Anche se poco noti, ad eccezione delle libellule, che sono uno dei simboli degli ambienti d’acqua dolce, gli invertebrati offrono a tutti la facile opportunità di scoprire un piccolo cosmo popolato da una moltitudine di organismi fra loro molto diversi quanto a caratteristiche morfologiche e strategie adattative, ma strettamente legati da relazioni ecologiche più o meno complesse, che possono anche variare nel corso del tempo con il passaggio da forme larvali a individui adulti: un mondo popolato da predatori, come libellule, ditiscidi, nepidi, gerridi; da erbivori, come lepidotteri, molluschi gasteropodi, crostacei planctonici; da parassiti come alcune specie di sanguisuga.
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