Tinca

Tinca

Tinca - Tinca tinca

Tipico rappresentante della famiglia dei Ciprinidi, vive nelle acque stagnanti o debolmente correnti con fondo costituito da materiale finissimo, spesso ricoperto da una fitta vegetazione.

Si tratta di ambienti poco luminosi, nei quali sarebbe difficile procurarsi il cibo (alghe, macrofite acquatiche, invertebrati acquatici) affidandosi alla vista; per questo la bocca della Tinca è dotata di labbra carnose e di due piccoli barbigli che sono ricchi di terminazioni di senso e le consentono di nutrirsi anche nel buio più completo.

Inoltre la bocca può essere ampiamente estroflessa per ricercare le piccole prede nascoste nel sedimento; la presenza di robusti denti faringei le permette anche di triturare le conchiglie dei molluschi.

Nonostante alcuni luoghi comuni assai diffusi, la Tinca è fra le specie autoctone una delle meno esigenti dal punto di vista ambientale, potendo sopportare tranquillamente i bassi livelli di ossigenazione del periodo estivo; inoltre, sia in estate sia in inverno, è in grado di affrontare le temperature più critiche affondandosi nel fango per lunghi periodi.

La rarefazione della specie nelle nostre acque è dovuta probabilmente all'introduzione di "alieni", come il Pesce gatto, dei quali deve subire la concorrenza alimentare e talvolta la predazione.

Considerando che la Tinca gode tuttora di una discreta fama nella gastronomia popolare, non si può fare a meno di pensare che la sua diminuzione sia da collegarsi anche alla pesca esercitata illegalmente con nasse, bertivelli e tramagli.