Ontano nero

Ontano nero

Ontano nero - Alnus glutinosa

Immancabile lungo i corsi d’acqua, è la specie arborea che sopporta il maggior grado di umidità del suolo.

Pianta inconfondibile, dal tronco dritto e indiviso (fortemente sciabolato alla base, se posto su ripide sponde) e chioma tipicamente piramidale, con rami posti quasi perpendicolarmente rispetto al fusto.

Caratteristiche utili all’identificazione sono anche la forma arrotondata e priva di punta delle foglie, e i frutti, aventi l’aspetto di minuscole pigne, sempre presenti sul terreno e ben visibili sulla chioma per gran parte dell’anno.

Cresce rapidamente se ben esposto alla luce, raggiungendo anche i 25-30 metri di altezza, ma è specie poco longeva.

Si trova associata a pioppi, salici, frassini e olmi, ma può formare anche boschi puri. Nelle aree montane è sostituito frequentemente dall’Ontano bianco (Alnus incana).

Fin dall’antichità l’uomo ha utilizzato l’Ontano nero per realizzare i basamenti delle proprie abitazioni nelle aree depresse: la città di Venezia, al pari delle palafitte paleolitiche, si sorregge su milioni di tronchi di questa pianta. Il legno è tradizionalmente usato per la fabbricazione di zoccoli, mentre dalla corteccia si estrae il tannino.

Oggi la specie è ampiamente impiegata per le opere di ingegneria naturalistica di consolidamento degli argini e rivitalizzazione dei torrenti.