Oca selvatica

Oca selvatica

Oca selvatica - Anser anser

Addomesticata fin da epoche remote, prima di qualsiasi altro uccello, è la più grande oca osservabile in Italia allo stato selvatico.

Uccello di sorprendente bellezza, dalle parti superiori grigio-marroni, con penne finemente bordate di bianco, ventre chiaro, becco e zampe rosa.

Predilige zone umide d’acqua dolce, non profonde e tendenzialmente eutrofiche. Al di fuori del periodo riproduttivo è molto gregaria e frequenta assiduamente anche zone prative e campi con stoppie di cereali.

La specie è piuttosto sensibile al disturbo antropico. L’Oca selvatica è capace, nonostante la mole, di compiere grandi traversate in volo a quote molto elevate e velocità sostenuta. Le popolazioni del centro e del nord Europa svernano in gran parte nel sud della Spagna e in Africa settentrionale.

Anche in Italia esistono siti di regolare svernamento, sia pure di piccoli branchi (Foce dell’Ombrone, Valli di Comacchio, aree perilagunari friulane e venete). In Italia erano note due aree di nidificazione nel XVIII secolo: nel ravennate e nel Padule di Castiglione della Pescaia.

In tempi recenti a seguito di alcune reintroduzioni la specie è tornata a riprodursi con soggetti semiselvatici in alcune aree umide del nord-est; nel 2005 e 2006 una coppia, di origine completamente selvatica, ha nidificato con successo nella Riserva Naturale del Padule di Fucecchio.

Pur trattandosi di una specie protetta, la sosta di questo uccello nelle aree umide della Toscana settentrionale è fortemente limitata dal disturbo dell’attività venatoria.