Gambero rosso della Louisiana

Gambero rosso della Louisiana

Gambero rosso della Louisiana - Procambarus clarkii

Questo crostaceo decapode, di origine americana ma ormai introdotto negli allevamenti a scopo alimentare in quasi tutti i continenti, è stato importato negli anni ‘90 anche nelle aree umide della Toscana Settentrionale, in alcune delle quali è ormai abbondantissimo.

La specie non deve essere confusa con il nostro Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), autoctono, che vive attualmente solo in qualche ruscello collinare dalle acque limpide e ben ossigenate.

Il Gambero della Louisiana è dotato di alta capacità di diffusione e molto adattabile ad ambienti diversificati, compresi quelli asfittici; inoltre tollera tassi di inquinamento più elevati rispetto a quelli che ucciderebbero anche i pesci più resistenti, e sopporta bene anche i fungicidi e gli erbicidi nelle dosi utilizzate per l’agricoltura.

E’ considerato un vero e proprio flagello per la fauna ittica, sia per la predazione diretta sulle uova di pesci ed anfibi, nonché sui girini di questi ultimi, sia per la concorrenza sulle risorse alimentari (molluschi, insetti ed altri invertebrati acquatici).

Inoltre, dato che anche il Gambero si nutre spesso di piante acquatiche, l’azione combinata del crostaceo e della Nutria possono avere un impatto devastante su alcune specie vegetali, come le ninfee.

Fortunatamente, molti uccelli acquatici hanno imparato ben presto a considerare il Gambero un’ottima e tutto sommato facile preda: nel Padule di Fucecchio, per esempio, i numerosi aironi che nidificano in garzaia possono esercitare un’azione di controllo, anche se non risolutiva, sulla popolazione dell’invasore americano.