Biscia dal collare

Biscia dal collare

Biscia dal collare - Natrix natrix

Presenta un capo ben distinto e piuttosto grande, allargato posteriormente negli adulti. La livrea è molto variabile, ma nella nostra regione gli esemplari di Natrix natrix mostrano la colorazione di fondo delle parti superiori grigio-verdastra con quattro file longitudinali di macchie scure; ai lati del collo sono presenti due macchie scure, precedute nei giovani e nei sub-adulti da macchie chiare.

Gli adulti di questa specie raggiungono in media i 70 cm (maschi) e i 120 cm (femmine), anche se possono arrivare a lunghezze molto superiori.

È una specie semiacquatica che frequenta tutti gli ambienti di acqua dolce. Eccezionalmente è stata osservata anche in mare.

Soprattutto le femmine, dopo una certa età, si allontanano dall’acqua per vivere in boschi, gole rocciose ed anche in località molto secche.

Il periodo di attività della Natrix natrix inizia nei mesi di marzo-aprile; nei mesi di ottobre-novembre invece comincia il periodo di latenza invernale che viene trascorso in nascondigli profondi, sia in cavità di tronchi che del terreno.

Di abitudini diurne, si sposta velocemente a terra ed è una ottima nuotatrice capace di rimanere in apnea per più di 30 minuti. Caccia durante la mattina e la fine del pomeriggio, catturando prede sia acquatiche che terrestri.

I giovani si nutrono di molluschi, insetti, girini, larve di tritoni, ecc.; gli adulti di tritoni, rane, salamandre, pesci, rospi, piccoli roditori, nidiacei di uccelli e lucertole.

Si riproduce in estate, deponendo da 10 a 50 uova nascoste sotto un riparo di foglie, buche del terreno, ecc. Spesso più femmine depongono le uova tutte insieme. Le uova schiudono in media nel mese di settembre.

È il serpente più comune in Europa ed anche quello che con più facilità frequenta ambienti occupati dall’uomo, per il quale è completamente innocuo. Se molestata si può fingere morta mentre se viene catturata emette secrezioni di pessimo odore.

È una specie protetta in base alla Legge della Regione Toscana n. 56/2000.