ANTICO PORTO DE LE MORETTE

 
Il Porto de Le Morette si trova al centro di un’area di particolare pregio ambientale, fra la Riserva Naturale del Padule di Fucecchio, istituita dalle province di Pistoia e di Firenze, e il Bosco di Chiusi che riveste un notevole valore dal punto di vista botanico e paesaggistico.

Il Porto prende il nome dalle “morette”, che sono anatre tuffatrici, ed in particolare dall’ormai rara Moretta tabaccata (Aythya nyroca) che un tempo era molto frequente in Padule, come testimoniano gli scritti degli ornitologi ottocenteschi.

Da alcuni anni “Le Morette” è anche il nome di una parte importante della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio, vicina al porto, dove grazie ad interventi di manutenzione e ripristino ambientale la palude sta ritrovando l’antico splendore.

 
Moretta tabaccata (Aythya nyroca).

Le vie d’acqua

Fin dall'epoca medioevale si hanno testimonianze dell'uso del sistema palustre come via di navigazione interna; il canale principale, l'Usciana, dopo aver raccolto le acque di tutto il bacino le convogliava verso l'Arno costituendo così un’importante via di collegamento che dalla Valdinievole permetteva di raggiungere Pisa o Firenze.

Nel Padule si incrociavano quindi sia le vie che da Pistoia e dalla fascia collinare raggiungevano la costa passando attraverso il Montalbano, sia la via Francigena, sia percorsi di interesse locale.
Un percorso trasversale sul Montalbano toccava il Porto di Castelmartini presso l'Ospedale di San Donnino, ed era questa la strada seguita dai marmi che dalle Apuane arrivavano a Pistoia.

L'uso del Padule come idrovia venne mantenuto nel tempo e continue furono le opere per cercare di mantenere navigabili almeno i canali principali, nonostante le fasi alterne della storia del Padule che a lungo termine avrebbero favorito la bonifica.

Nel 1780 si contavano ancora più di cinquanta strutture portuali, spesso costituite da semplici approdi, utilizzate per vari tipi di imbarcazioni: dai piccoli "noccolelli" poi divenuti i “barchini” a quelli più grandi che caricavano merci come i “barconi” e i “navicelli”.

Oggi rimane solo il barchino, tipica imbarcazione a fondo piatto, annerita dal catrame, usata soprattutto dai cacciatori.

 
Il trasporto delle erbe palustri in una foto storica del Porto de Le Morette (circa 1930).
 
 
In posa su un “barcone” per il trasporto delle merci (1930-40).

 
Il caratteristico “barchino” per la caccia in Padule (circa 1960). 

Il Porto de Le Morette

Il Porto de Le Morette, a differenza degli altri scali del Padule, era una piccola darsena con gli argini sostenuti da muri di pietra, a testimonianza del notevole valore di questo approdo lungo le vie di navigazione.

Nelle carte storiche del 1700 è già citato un “Porto delle Morette”, identificabile nell’attuale omonimo porto, che fu costruito probabilmente per la perdita di agibilità di un “Porto vecchio delle Morette” situato più a nord.

Le carte del 1800 ci mostrano un Porto molto diverso dall’attuale: in particolare era presente un argine che, separando dalla struttura del porto un’area qualificata come “resede” declinante verso il Canale del Terzo ed alluvionabile nei periodi invernali, delimitava un canale di accesso più profondo percorribile dai grandi navicelli.

L’attuale conformazione del Porto de Le Morette non è databile per mancanza di documentazione, ma con molta probabilità si è delineata sempre nel 1800, prima dell’inizio del declino dell’economia palustre avvenuto nel secolo scorso.

 

Ricostruzione del Porto de Le Morette nel 1822

Il Ponte de Le Morette

Il Ponte de Le Morette risale al 1938, anno in cui nell’area erano presenti altri due cantieri: la ristrutturazione e l’ampliamento della casa colonica “Le Morette” (come testimoniato dalla data riportata in facciata) e il consolidamento del Porto.
 

Il Casotto del Criachi

Di fronte al Porto, sul lato opposto del Canale del Terzo, si può osservare il Casotto del Criachi, una delle tipiche costruzioni del Padule. I casotti, dislocati lungo i canali principali, venivano utilizzati per scopi diversi: al primo piano ricovero temporaneo per cacciatori e contadini, al piano terreno (allagato nei periodi di piena) rimessa per le attrezzature agricole e da pesca.
 
Sulla parete sud del Casotto del Criachi una lapide ricorda i caduti dell'eccidio del 23 agosto 1944.

 
Casotto del Criachi (1920-30).

I lavori di restauro

Nel 2003  il Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio, con la supervisione scientifica del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, ha realizzato un intervento di restauro del Porto delle Morette e di demolizione  e ricostruzione dell’attiguo ponte.
I lavori sono stati finanziati dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Pistoia, dal Comune di Larciano e dal Consorzio di Bonifica nell’ambito del progetto regionale “Lungo le Rotte Migratorie”.
 

 Porto de Le Morette prima del restauro (2003).