Caglio delle paludi

Caglio delle paludi

Caglio delle paludi - Galium palustre

Pianta perenne alta fino a cinquanta centimetri, con rizoma sottile e fusto quadrangolare, ramificato, debole, ruvido e pungente per la presenza di piccoli uncini rivolti all’indietro.

Foglie lanceolate, flaccide al tatto, disposte in verticilli di 4-6, regolarmente distanziati. Le mediane, che sono quelle più sviluppate, raggiungono la lunghezza di 15 mm. 

Le infiorescenze terminali o laterali sono formate da tanti piccoli fiori dalla corolla bianca. Fiorisce dalla fine di maggio a settembre. 

Il caglio delle paludi vive soprattutto nei prati umidi e torbosi temporaneamente inondati e nei cariceti di sponda, ai margini di specchi d’acqua; è spesso presente anche nel sottobosco dei boschi igrofili ad Ontano nero.

Al laghetto di Sibolla, non di rado, cresce direttamente sui monticoli basali delle carici, insieme alla Soldinella acquatica ed al Peucedano palustre. In Italia si trova soltanto negli ambienti adatti delle regione settentrionali, della Toscana, delle Paludi Pontine, ed ovunque è da considerarsi pianta rara.

Il nome Caglio deriva dal greco gala=latte, per ricordare l’uso che in passato veniva fatto con una pianta appartenente allo stesso genere (Galium verum) per far cagliare il latte nella preparazione del formaggio.