STUDIO BOSCO E PADULETTA ON LINE

Si è appena concluso uno studio effettuato dal Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio sul Bosco di Chiusi e la Paduletta di Ramone, una vasta area adiacente al Padule (sul lato orientale), di eccezionale valore naturalistico e paesaggistico.

Lo studio, commissionato dalla Provincia di Pistoia, aveva l’obiettivo di migliorare il quadro delle conoscenze relative agli ecosistemi presenti nell’area in esame, con particolare riferimento alle aree boschive di Chiusi e Brugnana, ed ai preziosi ambienti di torbiera che caratterizzano la Paduletta ed altre piccole zone umide presenti nel bosco.

L’attenzione è stata focalizzata in particolare sulla vegetazione e sull’avifauna, in quanto tali componenti sono state ritenute fra le più significative, non solo ai fini della definizione della tipologia e della qualità degli habitat presenti nell’area indagata, ma anche allo scopo di ricavare indicazioni utili per una corretta gestione di questo territorio, che è stato inserito nell’elenco dei Siti di Interesse Comunitario proposti dalla Regione Toscana.

L’indagine floristico-vegetazionale, effettuata dalla botanica Mariella Franzese, ha consentito di aggiornare ed integrare uno studio precedente (risalente ad oltre 20 anni fa), confermando il notevole significato fitogeografico di alcune specie ed associazioni vegetali riscontrate nell’area, fra le quali spiccano l’Osmunda regalis, una grande felce considerata un relitto dell’era terziaria, e le sfagnete, piccoli tappeti di muschi che hanno invece il significato di relitti glaciali.

Se si esclude il Pino marittimo, specie introdotta ed ora in fase di rimozione perché colpita da un parassita che non lascia scampo, il bosco si presenta in buone condizioni fisiologiche e strutturali, con un gran numero di querce (cerri e farnie) che superano i 40 centimetri di diametro ed i cento anni di età. Piuttosto critico risulta invece lo stato di conservazione di alcune piante acquatiche confinate in piccoli stagni; per esse sono urgenti alcuni interventi di conservazione.

Anche l’avifauna, studiata da Andrea Vezzani, si è rivelata assai ricca, soprattutto sotto il profilo qualitativo (oltre 100 specie segnalate): la vicinanza del Padule e di ampie aree a seminativo tradizionale consente la presenza di un gran numero di specie che necessitano di ambienti diversi o che sono legate alle aree di margine (fasce ecotonali). Ciò mette in luce l’importanza di conservare comprensori vasti e diversificati, limitando al massimo i processi di frammentazione degli ecosistemi.

Il Centro desidera ringraziare IL Servizio Agricoltura, Patrimonio Naturale ed Ittiofaunistico della Provincia di Pistoia, per aver reso possibile lo studio, la proprietà ed il guardiano della Tenuta di Castelmartini, per la disponibilità dimostrata e l’assistenza fornita.

Per maggiori informazioni è possibile contattare il Centro di Ricerca (e-mail fucecchio@zoneumidetoscane.it); i risultati dello studio sono anche disponibili on line su queste pagine.
 

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