Il 23 agosto 1944 è una data indelebile nella memoria di tutti. Un giorno terribile per il Padule di Fucecchio, teatro di un'azione di guerra di un esercito in ritirata.
I tedeschi hanno delimitato il Padule durante la notte e all'alba hanno aperto il fuoco.
Bambini di pochi mesi, giovani madri, anziani infermi, uomini inermi vengono giudicati partigiani - che non ci sono - e uccisi. Sono 175 vittime della ferocia nazi-fascista.
Pochi si salvano, e per miracolo. Ma c'è chi, di fronte ai corpi straziati dei familiari, perde la ragione.
La strage coinvolge Ponte Buggianese, Castelmartini (Larciano), Cintolese (Monsummano), Querce e Massarella (Fucecchio) e Stabbia (Cerreto Guidi). Tra i morti, gente del luogo ma anche persone venute da fuori, sfollate, arrivate lì in cerca di sicurezza. Un elenco lungo e straziante.
A pomeriggio inoltrato, i tedeschi - nei comandi - festeggiano l'impresa, cantando, ballando e gridando il falso ''Partigiani kaput''.
Le vittime della strage verranno ricordate nei luoghi dell'Eccidio in una serie di eventi fra il 22 agosto e il 27 settembre e in una celebrazione unitaria che quest'anno si terrà a Castelmartini, nel Comune di Larciano (sabato 23 agosto agosto, ore 9,30).
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Nella foto una celebrazione di fronte al monumento ai caduti dell'Eccidio realizzato a Castelmartini dallo scultore Gino Terreni; le opere preparatorie del monumento, donate dall'autore al Comune di Larciano, sono esposte presso il Centro Visite di Castelmartini.